Nel nostro appuntamento settimanale sul blog di Osm1816 scopriamo insieme come affrontare i cambiamenti, grazie ad un articolo pubblicato sulla HBR – Harvard Business Review: come capire che la nostra vita, o un aspetto di essa sta cambiando? E come comportarci a riguardo? Vi diamo qualche spunto che, speriamo, potrete mettere in pratica.

A qualsiasi età, capita a tutti di trovarsi di fronte a dei cambiamenti, a delle fasi di transizione. Muovere i primi passi verso l’ignoto fa paura: è umano, capita a ciascuno di noi.

Tutti, prima o poi, si trovano in queste situazioni. Tutti noi, se ci pensate, attraversiamo fasi di cambiamento: prendiamo atto di ciò che è stato e ci proiettiamo verso ciò che sarà. Il tutto è accompagnato da un mix di eccitazione e paura, confusione e sicurezza.

Non importa a che punto della vostra vita siate: tutti voi – o meglio, ognuno di noi – può imparare a gestire meglio i periodi transitori della vita. Per farlo, focalizzatevi sulle seguenti quattro capacità.

  1. Proattività e pianificazione.

Longevità significa che, più che mai, c’è bisogno di pianificare un cambiamento. Quando qualcuno vi dice che non potete farcela a fare tutto, rispondetegli che il tempo è un dono: pianificando, si può fare molto più di ciò che credevate possibile.

  • Misurate idealmente la vostra vita e dividetela in grandi “capitoli”. Quali sono stati i migliori e in quali di questi capitoli avete realizzato obiettivi, sogni e fatto tesoro di insegnamenti?
  • Disegnate una linea del tempo numerata da 0 a 100 e inseritevi all’interno di essa: questa operazione vi darà un’idea della strada che vi rimane davanti per pianificare i vostri cambiamenti di rotta.

Gestire le transizioni

  1. Capite quando è il momento di “lasciare” in serenità.

Arriva per tutti – nel lavoro, nella vita, nelle relazione interpersonali – un momento in cui si capisce che si è arrivati alla fine di un ciclo. Avere la consapevolezza della fine di un’era – possibilmente, in maniera positiva – diventerà un’abilità fondamentale e di gran valore, considerato il fatto che la vita si sta allungando e le transizioni aumentano, sia a livello lavorativo che personale. La consapevolezza della fine può derivare da tanti fattori: interni – burn out, noia, stanchezza, depressione – o esterni – cambiamenti lavorativi, nelle relazioni, in famiglia. Queste conclusioni, però, sono solo il prequel di nuovi inizi. Non sono sempre momenti facili: di sicuro si passeranno brutte giornate, passate nella disperazione o nella tristezza, isolati da tutti, sommersi da mille domande. Ma le fini affrontate positivamente sono il miglior materiale per costruire nuovi, solidi inizi. Non abbiate paura di farvi domande e porvi dubbi e ricordate: non dovete affrontare le difficoltà da soli!

 

  1. “Buttate fuori” ciò che sentite dentro!

La consapevolezza di sé è uno dei sudati premi che si “vince” grazie all’invecchiamento. Per molti di noi, il nostro io rimane un territorio inesplorato finché non si raggiunge la seconda metà dell’età adulta. Durante la ricerca della nostra personalità – un vero “viaggio” alla scoperta di noi stessi – c’è bisogno di un bagaglio da portarsi dietro: un gruppetto di persone fidate, un piano finanziario, il supporto del partner (se lo si ha). Roma non è stata costruita in un giorno, si dice spesso: ebbene, prepararsi ad una nuova fase della propria vita, allo stesso modo, non sarà semplice.

 

  1. Lasciate che il mondo esterno influenzi i vostri progetti.

Qualsiasi piano di transizione beneficerà di un feedback dall’esterno. Essenzialmente, stiamo testando un piano sul “mercato” della vita, cercando di capire cosa va, cosa va modificato, cosa è apprezzato e cosa va incorporato. Apritevi a commenti, opinioni e suggerimenti di chi vi sta intorno, rimanendo sempre fedeli ai vostri valori.

Cosa ne pensate di queste riflessioni? Come affrontate le transizioni e i cambiamenti nella vostra vita? Commentate e raccontateci le vostre esperienze: contattate Osm1816!

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