Possono essere tanti i motivi che spingono le donne a non candidarsi per posizioni aperte nella tua azienda: questa settimana, sul blog di Osm1816, proviamo ad esaminare la questione, servendoci del supporto di un interessantissimo articolo pubblicato su hbr.org.

La diversità è una delle caratteristiche fondamentali che dovrebbe esserci in ogni azienda: uomini, donne, giovani e lavoratori con più esperienza, insieme, possono fare la differenza. La ricchezza apportata dalla diversità di ciascuno, dalle esperienze pregresse e dal bagaglio culturale di tutti è un plus prezioso che nessun imprenditore dovrebbe sottovalutare.

Eppure, molte aziende lamentano il fatto che poche donne siano propense a mandare cv per eventuali posizioni aperte. Ma perché questo accade? Invece di pensare, magari, che la tipologia di lavoro offerto sia troppo specifica o richieda una qualifica troppo alta, proviamo a chiederci se l’immagine che la nostra azienda trasmette sia woman-friendly oppure no. La maggior parte delle volte è l’azienda che non mostra segnali di apertura chiari nei confronti delle donne.
Creare un team vincente

L’articolo a cui facciamo riferimento prende come esempio uno studio davvero interessante. Alcuni ricercatori hanno partecipato a 84 sessioni informative svolte da grandi aziende tech in alcuni college della West Coast degli USA. Durante questi incontri, i ricercatori hanno osservato attentamente sia il coinvolgimento dei presenti, sia gli aspetti tecnici della giornata (presentazioni, immagini, rappresentanti dell’azienda, stile di comunicazione, eccetera). Tirando le somme, è emerso che le donne presenti in sala (e, quindi, potenzialmente interessate ad inviare una candidatura per ottenere un lavoro) hanno interagito poco e, in generale, sembravano poco interessate. Perché? Perché alcune aziende tendevano a mostrare immagini di soli uomini al comando, o tendevano a “sminuire” il ruolo della donna, mostrando solo foto di donne attraenti o in ruoli di minore prestigio.

L’attenzione è calata anche quando c’erano solo uomini a tenere speech e presentazioni. Al contempo, il pubblico femminile si è dimostrato più bendisposto e ha fatto tante domande nel momento in cui ha visto susseguirsi sul palco delle donne che hanno parlato di tecnologia, valori aziendali e obiettivi condivisi – non solo di argomenti puramente tecnici, quindi.

Alla luce di questi risultati, non è difficile capire perché le donne non si sentono rappresentate nel mondo del lavoro, specialmente in alcuni settori dove la maggior parte dei lavoratori sono uomini. In realtà come quelle delle grandi aziende tech, per esempio, le donne ci sono e ricoprono anche ruoli di prestigio: celebrarle di più e far capire a tutti che c’è spazio per loro (e che, anzi, esse sono una risorsa in più), è una nota più che positiva e potrebbe spingere più donne a mandare un curriculum.

Gli imprenditori dovrebbero lavorare anche su questi aspetti – specie in periodi di assunzioni – e migliorare nella comunicazione, quando si tratta di esprimere consenso ed entusiasmo verso l’inclusione e la diversità in azienda.

 

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