Bentornati sul blog di Osm1816. Oggi parliamo ancora una volta della prossima generazione di imprenditori e del cambio generazionale nelle aziende a stampo familiare. Cerchiamo di capire se le generazioni future sono davvero pronte per la vita imprenditoriale e per ciò che essa comporta. A supportarci, un articolo letto su hbr.org.

Uno dei segreti per far sì che le grandi famiglie imprenditoriali riescano a mantenere il loro status e a far andare bene gli affari generazione dopo generazione è semplice. Si tratta di promuovere costantemente lo spirito imprenditoriale che le ha rese realtà di successo e cercare di instillarlo alle generazioni future. Ambizione, forza di volontà e resistenza alle avversità sono tutte caratteristiche di chi, caparbiamente, si fa strada nel mondo imprenditoriale ed è capace di superare momenti di crisi (ne abbiamo parlato anche QUI)

Inculcare la spinta imprenditoriale al proprio team sin dall’inizio assicura una crescita costante all’azienda, che saprà districarsi tra periodi positivi e momenti economicamente sfavorevoli. Tuttavia, questa non è un’operazione facile; in questo articolo c’è qualche consiglio per affrontarla al meglio.

La maggior parte delle aziende a conduzione familiare segue l’esempio di chi le ha fondate e dei valori su cui si basano. Nonostante questo importante bagaglio venga preservato e tramandato, molti componenti delle nuove generazioni non si preoccupano troppo di dare la spinta necessaria a coltivare quegli stessi valori. Le preoccupazioni, solitamente, si concentrano sulla reale ambizione imprenditoriale dei giovani della famiglia, o della necessità di salvare l’immagine dell’azienda da eventuali imbarazzi, eccetera. Questi pensieri sono leciti, ma non devono preoccupare oltremodo. Se si mettono in moto delle iniziative per creare una spinta imprenditoriale corretta, tutto sarà più semplice e anche le generazioni future sapranno orientarsi.

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  1. Raccontare sempre la verità

Non si aiuteranno molto le nuove generazioni se si racconta loro solo una parte della storia dell’azienda, ovvero quella positiva, in cui i successi sono gli unici protagonisti. È sempre meglio raccontare la verità e includere gli insuccessi, i fallimenti e le difficoltà. Nessuno è infallibile e anche i fondatori dell’azienda avranno sbagliato qualcosa. Non ha senso dipingerli come invincibili: sono umani e da tali commettono degli errori. Affrontare questi discorsi aiuterà molto le nuove generazioni a capire il passato e a delineare come la famiglia affronta le difficoltà, come prende le decisioni ed esce dalle crisi.

  1. Testare la redditività

È importante non assecondare ogni nuova idea che un imprenditore in erba ha in testa: il sostegno finanziario della famiglia non è sempre una cosa positiva. Inoltre, avere accesso ai fondi aziendali come se niente fosse può far erroneamente pensare che quei soldi abbiano meno valore.

È consigliabile, invece, riunire la famiglia e chiedere consigli saggi a chi ha più esperienza, fare domande, approfondire il discorso. Magari l’idea va sviluppata meglio e il nostro giovane imprenditore dovrà impegnarsi molto per dimostrare il suo impegno. Ma se il progetto ha valore e merita, perché non aiutare a realizzarlo?

  1. Stabilire regole di base

Sia che tu scelga di destinare un fondo per eventuali progetti familiari in azienda, sia che tu voglia fornire l’accesso al denaro dell’azienda, è importantissimo stabilire dei paletti. Devono esserci delle linee guida che regolano lo scopo del fondo finanziario e, soprattutto, deve esserci dialogo sulle possibilità  e sulle motivazioni d’accesso. Se ci sarà chiarezza sin da subito, tutto andrà bene e si manterrà la serenità.

  1. Supportare gli aspiranti imprenditori che vogliono crescere da soli

Se qualche componente della famiglia vuole fare esperienze al di fuori dell’azienda, prosperare e tentare la fortuna, è importante che lo faccia. La possibilità di andare all’estero, imparare cose nuove è una risorsa: tutto ciò che verrà imparato potrà essere messo a disposizione per crescere. La prossima generazione è quella che più si metterà in gioco, volendo dimostrare il suo valore anche andando via: è segno che sei riuscito a instillare una giusta spinta imprenditoriale.

  1. Aiutare senza gestire

Una delle maggiori sfide per gli imprenditori è trasmettere le conoscenze alle nuove generazioni senza dare la sensazione di gestirli. Insomma, come essere un mentore senza per forza dover “subentrare”. Essere un buon esempio per i giovani della famiglia è un obbligo, ma deve diventare un’esperienza costruttiva. Come fare? Cerca di darti una regola: stila una lista di argomenti sui quali fornirai consigli non richiesti, e un’altra sui quali non lo farai.

Se portato avanti in maniera corretta, questo trasferimento di conoscenze sarà un successo. Nel caso contrario, potrebbe logorare i rapporti familiari.

  1. Lasciar “respirare” i nuovi imprenditori

Ogni imprenditore che cresce in un contesto aziendale familiare, solitamente, ha avuto la possibilità di apprendere dalla generazione precedente. Se i giovani della nuova generazione familiare hanno bisogno di tempo per realizzare progetti, sviluppare idee, imparare e crescere, lasciali respirare. Gli imprenditori di nuova generazione hanno la tendenza a reagire diversamente ai segnali di mercato rispetto alla generazione precedente.

Concedere tempi e spazio alla generazione giovane è un vantaggio per l’azienda, che si ritroverà con idee nuove e persone motivate nel raggiungere obiettivi di successo.

In conclusione, possiamo affermare che l’importante sia trovare il giusto bilanciamento tra saggezza e rafforzamento dello spirito imprenditoriale.

Le famiglie a capo di aziende hanno bisogno di continue spinte imprenditoriali per rimanere forti e competitive nel cambio generazionale, se vogliono continuare ad avere successo. Le persone che ne fanno parte, al tempo stesso, non devono avere paura di prendere decisioni e non devono temere il fallimento. Sbagliare è normale e le persone devono imparare a trarre insegnamento dai propri errori.

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